Presentato ufficialmente il nuovo General Manager della Real Sebastiani Rieti, Alessandro Giuliani. A fare gli onori di casa al neo dirigente amarantoceleste, il patron del club Roberto Pietropaoli che in apertura di conferenza stampa, svolta all’interno di #CasaReal, ha detto:
“Voglio andare in serie A1 e fino a quando non accadrà non starò bene con me stesso. Se non si entra in quest’ottica, se non si ha la meta finale è inutile continuare a vivacchiare o ingaggiare gente come Alessandro Giuliani, al quale dico grazie per aver accettato l’incarico. Io sono un tipo ambizioso, che vive di impeto e di emozioni forti, senza le quali però, non si va lontano e penso che queste siano le caratteristiche che più di altre hanno colpito Alessandro. Mi auguro di festeggiare insieme a lui il ritorno alla massima serie, come lui ha potuto farlo anni fa sul campo da assistant coach e io da tifoso sugli spalti”.
Visibilmente emozionato, dodici anni dopo la sua ultima volta a Rieti, Alessandro Giuliani con un pizzico di emozione visibile sul suo volto, ha preso la parola per riallacciare quel rapporto già vissuto con questa città:
“È un piacere per me stare di nuovo qua, durante l’anno c’erano stati già dei contatti con Luca Palombi e altri dirigenti, coi quali ci scambiavamo pareri e consigli. E debbo dire che alle 8 di mattina del giorno dopo che Verona è uscita dai playoff il presidente mi ha mandato un messaggio per chiedermi di tornare a Rieti. Credo sia un vanto per la società partire da una figura professionale come la mia, ma che poteva essere quella di un qualsiasi altro mio collega, perché decidere di affidare questo incarico a qualcuno che lo fa di mestiere è importante e da la dimensione del progetto stesso. Da quando sono a Rieti e cioè da pochissimi giorni, mi sono potuto rendere conto già di tante cose: di #CasaReal, per esempio, che è una cosa che pochissimi in Italia hanno, specialmente in serie B a parte qualche eccezione, come può essere la Stella Azzurra. Avere un campo come questo, che permette alla squadra di allenarsi a ogni ora del giorno e della settimana è un qualcosa che va sottolineato. Quando lo dico agli allenatori coi quali stiamo trattando, impazziscono: lo considero un biglietto da visita importante da sfruttare. In A si stanno organizzando in tanti in questo modo, costruendo una palestra nelle adiacenze del Palasport e averlo già qui è tanta roba: gli americani, quando li firmi, la prima cosa che chiedono è se c’è una palestra per andare a tirare a qualsiasi ora. Mi sono reso conto anche della caratura dell’organizzazione societaria, che non ha alcunché da invidiare a club di serie A in cui sono stato: per approccio sulle cose, per la professionalità e per la passione che infondono in ciò che fanno, oltre al modo di fare nei rapporti umani. E il fatto di tornare a Rieti è un plus: non so se avrei mai accettato un’altra società di B oltre Rieti. E’ un piacere tornare qui e lavorarci, ma non siamo qui per il gusto di vivere in questa città, ma per il livello del progetto che mi è stato prospettato. Per salire in serie A ci vuole una società solida e un roster all’altezza, oltre alla passione della gente che speriamo torni presto sulle tribune dopo un anno e mezzo di esilio forzato. Il tutto condito da quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Da parte mia metterò tutto l’impegno possibile: so di avere a che fare con persone competenti, ci stiamo organizzando per avere un buon allenatore e buoni giocatori, non abbiamo fretta e non è un problema la categoria che affronteremo”
Nella seconda parte della conferenza stampa, rispondendo ad alcune domande formulate dai rappresentanti delle principali testate giornalistiche locali, il patron Roberto Pietropaoli ha affrontato anche la questione relativa al PalaSojourner e ai rapporti con Giuseppe Cattani presidente della Npc Rieti. La risposta di Pietropaoli è stata chiara e inequivocabile:
“Mettiamoci una pietra sopra, facciamo la pace: io e Peppe siamo due persone che amano comandare e che non possono stare insieme, ma al di là di questo aspetto, io sono pronto a fare due passi verso di lui e mettere la parola fine a questa situazione. Se fosse qui, ne sono certo, ci abbracceremmo: ci conosciamo da 55 anni e al di là di quello che c’è stato, non è un problema trovare una soluzione”.
Ufficio Stampa Real Sebastiani Rieti