Con la conferenza stampa di presentazione del nuovo coach, Sandro Dell’Agnello, è iniziata ufficialmente la stagione 2022/’23 della Real Sebastiani Rieti.
Nella splendida cornice del centro sportivo Asso Sporting Club, alla presenza di tanti tifosi e semplici simpatizzanti, il patron Roberto Pietropaoli ha voluto lasciare la scena principale alle donne del club, che hanno introdotto il discorso iniziale e i propositi per la nuova stagione.
“Sono passati appena 16 giorni dalla finale persa contro Agrigento – ha dichiarato Antonella Cingolani, che insieme a Roberto Pietropaoli detiene la proprietà della RSR – ma siamo già qui, pronti per una nuova avventura, convinti più che mai che la strada intrapresa sia quella giusta. Vogliamo vincere sul campo, vogliamo la serie A attraverso il risultato sportivo. E pure stavolta ci proveremo”.
Accanto a lei un volto nuovo, che si aggiunge da quest’anno alla grande famiglia Sebastiani, quello di Beatrice Ratti, in passato più volte consigliere comunale, attualmente presidente del gruppo Aido “Fabio Fioritoni” di Rieti, nonché presidente delle sezioni provinciali intitolate ad “Andrea Milardi”. A lei, la proprietà ha voluto riservare il ruolo di presidente onorario, per l’attaccamento, la vicinanza e la passione con cui ha seguito la rinascita della Sebastiani.
“È un ruolo che mi inorgoglisce – ha detto Beatrice Ratti – e che cercherò di onorare al meglio. Questa società ha trovato subito in me quel sentimento di simpatia e di vicinanza che mi ha permesso di conoscere una persona dai sani principi e con lo sport che gli scorre nelle vene, che risponde al nome di Roberto Pietropaoli, al quale auguro una stagione ricca di soddisfazioni”.
Ad Anna Elisa Pace, general manager nonché consigliera provinciale per le Pari opportunità, invece, il compito istituzionale di salutare e ringraziare le autorità e il mondo sportivo in generale.
“Siamo di nuovo qui, ai nastri di partenza della terza stagione della Sebastiani, pronti più che mai a inseguire i nostri obiettivi. La competitività sarà sempre il nostro cavallo di battaglia, perché chi conosce Roberto Pietropaoli sa che a lui piace lottare alla pari con tutti e provare a prevalere su tutti. Poi il campo può emettere anche altri verdetti, ma non prima di averci provato. Un ringraziamento sentito va alla Provincia di Rieti e più nello specifico al presidente Mariano Calisse, per la concessione del PalaSojourner dove giocheremo i nostri incontri casalinghi, un grazie anche al Comune di Rieti e al neosindaco Daniele Sinibaldi per la vicinanza mostrataci nelle ore successive alla sconfitta di Agrigento e un grazie a tutti coloro che anche quest’anno ci seguiranno con passione”.
A introdurre, invece, Sandro Dell’Agnello è toccato proprio a Roberto Pietropaoli, che oltre ad averlo scelto, ne tesse le lodi per ciò che è stato da giocatore e per quello che ha già dimostrato nelle vesti di allenatore.
“L’ho scelto, ma in realtà ci siamo scelti perché sin dal primo momento abbiamo trovato la sintonia necessaria per costruire un rapporto sincero, leale e soprattutto competitivo. Certo – prosegue il patron – arriva in una piazza che a un minuto e mezzo dalla fine di gara-5 della finale-promozione è stata a un passo dalla serie A, ma migliorarci ogni volta è il nostro must e insieme a lui proveremo a fare ancora meglio. Stiamo allestendo un roster che sappia recitare un ruolo di prim’ordine anche stavolta, poi sarà il campo a dirci se abbiamo fatto bene o no”.
A chiudere il giro degli interventi è stato proprio il neo allenatore, Sandro Dell’Agnello – con lui in sala conferenze il suo vice Giorgio Contigiani (ex Omegna) – carico più che mai e pronto per questa nuova esperienza professionale.
“Innanzitutto un ringraziamento sentito e dovuto a Roberto per la fiducia riposta in me – dice Dell’Agnello – Il nome Sebastiani è un nome storico della pallacanestro italiana, sento il peso della responsabilità del percorso che andrà fatto, ma se non ci avessi creduto non sarei qui stasera. Sarà un percorso difficile e più impegnativo rispetto alla passata stagione, perché si parte in 62 squadre, ma ne arriveranno solo due in serie A e siccome nello sport non ci vuole solo bravura e quel pizzico di fortuna che non guasta mai, ma anche unità d’intento tra tutte le componenti in gioco, mi aspetto una coesione tra squadra, staff, società, tifosi e opinione pubblica per provare, tutti insieme, ad arrivare fino in fondo. Perché per costruire un qualcosa di importante ci vogliono settimane e mesi di lavoro, ma per distruggerlo basta un minuto”.
Area Comunicazione RSR